Capita talvolta di scontrarsi con qualcuno che in qualche modo urta il nostro torpore e attizza il fuoco sotto le braci della nostra quotidianità. E il nostro cervello, attento a proteggerci da qualsiasi novità, recepisce questa ardua intrusione come "pericolo". Quindi scattiamo come molle e, senza neppure pensare a ciò che diciamo e a come lo facciamo, mettiamo in fila tutta una serie di parole di attacco che, magari in un momento di calma, non avremmo mai avuto il coraggio di proferire.
Perché abbiamo reagito in questo modo?
Cosa ci ha dato tanto fastidio in ciò che questa persona ci ha detto?
Quali sono i punti chiave che più ci hanno irritato?
Se riusciamo a fare questo lavoro di osservazione, magari in un momento di calma, potremo comprendere delle cose molto interessanti.
Spesso ciò che ci ha dato fastidio è ciò che avremmo voluto dire noi, ma che o non abbiamo avuto il coraggio di dire oppure addirittura quest'esigenza è così nascosta dentro di noi che siamo ancora all'oscuro riguardo la sua esistenza.
Anche il modo di fare della persona ha dei riferimenti con il nostro..
Ma noi non vediamo somiglianze.
Tutto questo non è vero.
Non c'è nulla che accomuna voi e la persona in causa..
..invece c'è una cosa.. ed è reale: vi siete scontrati.. e l'energia che si è sprigionata da questo scontro, richiamando in voi forti emozioni, si è sprigionata nell'aria.. e, uscendo da voi, vi ha lasciato un senso di stanchezza e di vuoto.
Ci sarebbe un giochetto da provare, in questo caso.. :)
Pensare a ciò che Vi piace di questa persona.. e trasformare così il fastidio in ammirazione.
E' un lavoro di Alchimia: la trasformazione del negativo in positivo!
E in questo caso l'energia si accumula.. voi ne sarete pieni.
Ecco allora che dallo SCONTRO.. nasce l' INCONTRO..
Elena
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